FAF
Un Manifesto Privato

Prologo
Generale/Particolare vs Particolare/Generale
Tra il 1977 e il 1984 sono pubblicati in sequenza i 16 volumi della Enciclopedia Einaudi, diretta da Ruggiero Romano. L’opera rappresenta una straordinaria novità nel panorama del sapere occidentale. In forma oppositiva rispetto alle altre enciclopedie, basate sulla concezione centrata, universalista, e su un sapere nozionistico, il progetto della Enciclopedia Einaudi è costruito sulla figura del labirinto a-centrato, luogo delle connessioni tese fra nodi concettuali, riassunto nella straordinaria figura del grafo dei lemmi, che organizza tutti gli articoli in ristretti pacchetti attorno ad un articolo portante, e anticipa il linguaggio ipertestuale tipico dei computer. Un sapere che si costruisce localmente, e attraverso le connessioni reticolari genera un campo. Il cambio di paradigma è radicale. Il sapere non si compone più dal generale al particolare, come nella pima modernità, ma dal particolare al generale. In un mondo sempre più frammentato, che ha perso definitivamente i suoi riferimenti e la sua unitarietà – e il territorio discontinuo contemporaneo ne rappresenta la metafora fisica - è necessario risalire dal LACERTO al TUTTO. Ma l’intero non è dato a priori. E’ una nostra costruzione.

Labirinti
Dissolutio Urbis. A partire dalla modernità, e con una forte accelerazione dal secondo dopoguerra, il lungo processo deflagrativo e dissolutorio della forma urbis pre-moderna genera un “informe coacervo di frammenti che cozzano l’uno contro l’altro”. E’ la perdita del centro. La città continua va definitivamente in frantumi. Assume le sembianze di un immenso Campo Marzio Piranesiano, complesso, stratificato, discontinuo, composto da testi interrotti, dove il processo di dissoluzione della forma è portato alle sue estreme conseguenze. Palinsesti. Si chiude in forma definitiva il passaggio paradigmatico dai sistemi centrati ai sistemi a-centrati. Il continuo cede il passo al discontinuo e l’unità al frammento. La città compatta pre-moderna sfuma nella città dello zoning prima, e nella città generica poi. Una città-palinsesto abitata da logiche interstiziali, scritture sovrapposte, spazialità inedite generate per scarto e differenza. Labirinto. Il territorio si configura come un grande labirinto a-centrato "composto da connessioni reticolari tese tra luoghi discreti", un intreccio di "linee di sedimentazione, di accumulo, di stratificazione, ma anche linee di incrinatura, di frattura". Strati. Il territorio-palinsesto, coacervo di segni, tracce, strati, sembra impedire ogni possibile conoscenza. In questo groviglio ognuno di noi è invitato a sciogliere la matassa e misurare le proprie capacità di movimento, per poter vedere e pensare altrimenti, l’infinita e irriducibile complessità del mondo.

Lacerti
Disegni interrotti. Nei disegni interrotti del territorio discontinuo, nello spazio corrotto e residuale, si depone il potenziale di trasformazione e la possibilità di produzione di nuovi significati. Stratificazione/Sottrazione. Non resta che disarticolare e riarticolare i frammenti dello spazio entropico attraverso un lavoro di stratificazione e sottrazione, accumulo e cancellazione. Scritture sovrapposte. La trasfigurazione del contesto è perseguita attraverso scritture sovrapposte, ideogrammi interstiziali compressi tra le pieghe del palinsesto. Scritture minime capaci di associare ai materiali preesistenti elementi di differente natura, introducendo lievi alterazioni del linguaggio, deformazioni tipologiche, effetti di spiazzamento a reazione poetica.

Scritture
Grovigli. L’incessante tracciare della scrittura progettuale, lontano dall’esercitare i principi celebrativi di una razionalità dogmatica e demiurgica, assume i contorni sfocati di un groviglio di linee. Ogni linea aspira a ricucire nel testo già scritto i vuoti, le interruzioni, le interferenze. Scrittura inquieta, fallibile, alla costante ricerca di una ricucitura non sempre possibile. Accumulo e cancellazione. Il processo di costruzione della forma è perseguito per accumulo di segni e loro successiva parziale cancellazione, una sorta di frenetico groviglio da cui poter trarre, scarnificata, la traccia principale. [Ri]Scrittura. La [ri]scrittura deposita nel palinsesto un nuovo strato lasciando che gli elementi appartenenti ai differenti livelli si contaminino fra loro, producendo addensamenti imprevisti, dove le cose si legano in un rapporto di progressiva e reciproca necessità.